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the gallery
La galleria Primo Piano, nel centro storico di Rimini, propone mostre ispirate alla ricombinazione dell'esperienza estetica mediante apporti locali e internazionali di musica, performances e immagini in movimento, per indurre il visitatore a trascendere le proprie aspettative, sperimentando nuove forme di percezione del manufatto artistico.
recent events and exhibitions
Elenco dei servizi
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right___nowww (17 luglio 2025)
La mostra right____nowww riunisce artisti giovani e pratiche ibride che attraversano pittura, video, musica, animazione e installazione, per smarcarsi da linguaggi tradizionali proponendo un’estetica transnazionale e postmediale.
@mifu
@meynsense + @midlnd
@corse
@yasnouira (dj set)
works by: liam baldini, dario caruso, vera ciuffoli, francesco galbiati, giulia semprini, pietro spadaro
design by @gruppokreativo01
collaborazione con @easy @appartamento @frame
organizers: giovanni dutto, luca binotti, linda capuano
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Alauda Rubra (17 - 18 maggio 2025)Voce dell'elenco 2
Evento collaborativo tra le due associazioni culturali romagnole dove si susseguono tantissimi eventi per l'apertura di alcune finestre su questo gruppo estremamente eterogeneo: presentazioni di libri, di progetti, video di atti creativi, letture per voci e musiche, proiezioni di due anteprime cinematografiche (nella fattispecie due cortometraggi) e una mostra fotografica che dialoga, come ognuno degli appuntamenti sopra elencati, in galleria in concomitanza con la mostra di Lucia Baldini appena inaugurata.
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Requiem per un dio del fiume - Lucia Baldini (4 maggio 2025 - 8 giugno 2025)Voce dell'elenco 1
curata da Franco Pozzi
"Nella vita di Lucia Baldini ricorrono due eventi destinali.
Il primo è custodito nel suo nome. Più che una visione dell'esistenza, una propensione dell'animo a dirigersi verso la luce. Nella montaliana convinzione che «Tendono alla chiarità le cose oscure […]».
Il secondo è legato al luogo che le ha dato i natali. Non lontano da Brisighella, a S. Giovanni in Ottavo – località così chiamata perché collocata all’ottavo miglio della strada romana che univa Faenza all’Etruria - la Pieve del Thò sorge sui resti dell'antico tempio dedicato al dio Giove Ammone. Il fiume che lambisce quelle terre pare mantenere memoria di quel tempio pagano, conservandola nel proprio toponimo: Lamone. Nasce in Toscana - a Borgo S. Lorenzo - e sfocia al mare attraversando alcuni luoghi della vita e del cuore di Lucia: Marradi, Brisighella, Faenza, Boncellino, Traversara, Villanova, Glorie, Mezzano.
La produzione recente dell'artista si nutre quindi di questi due elementi fondativi.
Una pittura ad olio sapiente e seducente, la sua, che contiene più di una suggestione simbolica. Paesaggi permeati da un percepibile senso di elegia, di attesa, di sospensione del tempo. Brulicanti di vita nascosta. Ci si può aspettare di intravedere da un momento all’altro una ninfa inseguita da un satiro, un’amazzone a cavallo, un barcaiolo che traghetta animali da una sponda all’altra. Conosco Lucia abbastanza bene per poter affermare con buona approssimazione che gli intensi dipinti esposti ora alla Galleria Primo Piano di Rimini non sono altro che crepuscolari e innamorati ritratti del suo fiume. Anche quando crede di dipingere il mare, il suo universo acquatico contempla un argine visibile, se pur distante. Quei quadri sono il viatico per riappacificarsi con un dio oltraggiato e oggi irriconoscibile, per ricomporre la profonda ferita inferta dalle recentissime alluvioni ai territori attraversati dalle acque del Lamone.
La storia dell'uomo è indissolubilmente legata alla lotta per la conquista di terre all'acqua. Lucia, nei suoi dipinti, ha ancora una volta, simbolicamente, compiuto l'operazione inversa, riconquistando -dentro di sé, in maniera non cruenta - l'acqua alla terra."
Franco Pozzi
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Maciano Convivium - Giovanni Maria Pallucchini e Riccardo Ricca (estate 2025)
Anche per il 2025 la collaborazione tra Galleria Primo Piano e Maciano Convivium, un appuntamento musicale durante la stagione estiva che affolla di spettacoli musicali il borgo di Maciano in provincia di Rimini. Concerti di caratura nazionale e internazionale si intrecciano in una sinfonia preziosa, valorizzando la musica in tutte le sue forme nella cornice del Convento di Santa Maria dell’Oliva, risalente alla prima metà del 16° secolo. Offerta di musica classica e lirica programmi di Rythm & Blues, soul e ghospel. La galleria si occupa della selezione degli artisti con la curatela dell'organizzatore dell'evento Costantino Bagalá.
Quest'anno son stati selezionati gli artisti Riccardo Ricca e Giovanni Pallucchini, due artisti romagnoli provenienti dagli studi nella città di Milano, all'Accademia di Brera. I due artisti, nella città dove hanno studiato, collaborano nello stesso studio e si confrontano continuamente nella ricerca nell'arte.
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genesi di un AmoreVoce dell'elenco 3
Thomas Otto Zinzi, autore e regista del dramma teatrale "Genesi di un amore", non si è limitato a riprodurre l’allestimento di precedenti rappresentazioni. Ha fatto molto di più: ha confezionato l’evento sullo spazio della galleria. Indossando il nuovo abito tagliato su misura, Primo Piano si produrrà così in un imprevisto cambiamento di ruolo, da luogo di mostre d’arte contemporanea a palcoscenico di una storia recitata da due giovani e formidabili attrici, Angelica Olmeda e Barbara Venturini. Mediante parallelepipedi montati su più livelli, la scenografia creata da Zinzi evoca l’interno della casa in cui si svolge la storia e allo stesso tempo, metaforicamente, anche l’accidentato diagramma delle salite e discese da mettere in conto quando si affronta la genesi di una storia d’amore.
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UT PICTURA - Stefano Mina (21 marzo 2025 - 13 aprile 2025)
curata da Franco Pozzi
PERFORMANCE "EXISTENCE/RESISTANCE" | FABIO MINA
"Luigi Poiaghi, indimenticato artista milanese vissuto dagli inizi degli anni Ottanta fino alla prematura scomparsa sulle colline verucchiesi, diceva di sé: «Dipingo quel che non so dire». E continuava, in una sua bellissima tela, giocando con le parole sapientemente ricamate: «Mi smarrisco. Mi cerco. Mi trovo perso».
Chi conosce Stefano Mina sa che, come si dice dalle nostre parti, non gli muore la parola in bocca. Si sente in dovere – lo cito testualmente - di animare le conversazioni troppo silenziose. È senza ombra di dubbio una di quelle persone per cui è appropriato il termine “loquace”. Eppure in decenni di frequentazione, che considero ormai parentale, ho imparato di lui che il non detto, o l’indicibile, gli si manifestano potenti. E che ha scelto il territorio della Pittura - dichiarata morta tante volte, sempre rinata dalle sue ceneri - per dare loro forma. Per raccontare i sogni, i desideri, le gioie improvvise, i dolori, le paure, la necessità di catturare uno sguardo complice. Affascinato da un’entità talmente vaga e vasta da risultare indefinibile chiamata per convenzione Natura, l’ha spesso rappresentata in macroparticolari che ne restituissero una suggestione analogica, ma che sollecitassero al contempo lo sguardo dell’osservatore rimandando ad altro. La corolla di un fiore, l’ala di una farfalla, la venatura di una foglia, l’inconsistenza vaporosa di una nuvola diventavano il pretesto per definire – oltre allo stupore che si palesa osservando il quotidiano - traiettorie esistenziali, concretizzare abbozzi di pensieri o - soprattutto – stati d’animo. È di Leonardo il consiglio al pittore di vagare con l’occhio «[…] nelle macchie de’ muri, o nella cenere del fuoco, o nuvoli, o fanghi, od altri simili luoghi», per cogliervi «invenzioni mirabilissime» e nutrire la sua immaginazione. Stefano pare ascoltare quel consiglio. Suggestionato forse dal racconto di Jorge Louis Borges - dove un uomo compone per tutta la vita un paesaggio con immagini «[…] di province, di regni, di montagne, di baie, di navi, d’isole, di pesci, di dimore, di strumenti, di astri, di cavalli e di persone […]» scoprendo solo alla fine della sua esistenza di avere delineato le fattezze del suo volto – attratto senz’altro da certa pittura visionaria, o ancora da certi frames cinematografici (il cinema è l’altra sua grande passione), ha scelto recentemente di dedicarsi unicamente ai “racconti di paese”, riducendo la sua ricerca ad un sintetico e impattante monocromo. Ridurre, in certi casi, corrisponde ad amplificare l’intensità della visione. Paradisi (Inferni?) perduti, quelli di Mina, ritrovati nell’albedo del sogno (dell’incubo?) o nella dissolvenza, ancora una volta cinematografica. Un velo di bruma che uniforma e ovatta, inumidendolo (congelandolo?), tutto quello su cui si posa: cascate, crateri, forre, cieli immensi, specchi d’acqua immobili, fiumi incontenibili, qualche raro albero. Luoghi dove l’unica presenza umana pare essere quella “fuori campo” dell’artista che li ferma - e li forma - nella sua mente. Credo che in quelle grisailles Stefano sia il primo a vagare e a smarrirsi. A cercarsi. A trovarsi perso. Per poi infine, miracolosamente, riconoscersi."
Franco Pozzi
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Elenco dei servizi
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Dario Maria Campana - Librazioni (8 dicembre 2020 - 6 gennaio 2021)
Personaggio multiforme, Dario Maria Campana ha riversato nell'arte le esperienze di una vita eclettica. Nella galleria Sincron, da lui gestita negli anni sessanta, figuravano opere di Mimmo Paladino, Hans Glattfelder, Vittorio D'Augusta, Bruno Munari, che hanno ispirato la sua prima produzione artistica. Negli anni settanta Campana scolpisce opere monumentali in marmo e bronzo destinate a luoghi pubblici sparsi per tutta Italia, da Milano a Bari. Dopo una lunga pausa creativa ricomincia a scolpire, realizzando bassorilievi in cui il fascino per la tecnologia si combina alla passione per le varianti del caso, in una miscela che congiunge i ready-mades di Duchamp a Hal 9000, l'intelligenza artificiale del film di Kubrick. Richiamando il fenomeno gravitazionale per cui il nostro satellite ci mostra sempre la stessa faccia luminosa, nascondendoci la sua altra faccia oscura, la mostra Librazioni evidenzia l'intento dell'artista di affidare alle sue opere una rappresentazione chiara e netta della realtà, un'utopia in cui ogni ombra è dissolta dal potere della ragione...
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La Settima Arte (3 maggio 2019 -14 luglio 2019)
Collaborazione come Partner Culturale per la manifestazione "La Settima Arte"
Il cinema è un’industria che produce arte. In questa affermazione, condivisibile lungo tutta la storia del cinema, risiede il naturale legame tra la cultura cinematografica e quella industriale.
Da qui nasce “La Settima Arte – Cinema e Industria”, il progetto, di carattere internazionale, ideato da Confindustria Romagna, Khairos Srl (Cinema Fulgor e Cinema Settebello di Rimini), Università Alma Mater Studiorum Bologna – Dipartimento Scienze per la Qualità della Vita di Rimini, con la collaborazione del Comune di Rimini.
La Settima Arte – Cinema e Industria fa parte del calendario degli eventi di “Verso il 2020: 100 anni di Fellini” e accende i riflettori su due temi:
il “Fare Cinema”, inteso come l’industria del cinema, l’insieme di risorse umane, economiche, intellettuali e professionali che costituiscono la nervatura produttiva del settore;
la declinazione espressiva del fare cinema, intesa come una “Rivoluzione Culturale” in grado di rompere gli schemi del presente.
I due filoni si intrecceranno e declineranno, in modo ampio e diversificato, nel programma delle tre giornate che prevede mostre, proiezioni, conferenze, masterclass, presentazioni di libri con autore.
Gli incontri sono liberi ed aperti a tutta la cittadinanza, in un’idea di stretta relazione con il territorio. Il progetto si caratterizza per la sua identità di evento corale nella definizione dei contenuti e nella partecipazione agli appuntamenti, in cui si riconoscono come partner culturali istituzioni, aziende, associazioni ed enti.
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Nostalghia - Носталгия | Kiril Cholakov (16 maggio 2014)Voce dell'elenco 2
La luce è sospesa, uomini-alberi, uomini-animali abitano lo spazio con la consistenza di fantasmi, di ombre. Come in una notte, queste presenze immerse nel buio non consentono alcuna confidenza, ognuna mantiene vivo il suo mistero. Nelle ombre si possono proiettare pensieri, visioni, paure, ricordi, parole non dette; persone che abbiamo perso, paesini abbandonati, luoghi della nostra memoria visiva, situazioni mai vissute; in breve, sogni. Un racconto onirico nel tentativo di esprimere un’impossibilità, disegnare i contorni di ciò che non è rappresentabile, o perché forse la memoria è fatta cosi…ti rimangono solo le silhouettees, ombre nell’attimo prima che tutto svanisca nel nulla, o dal nulla emerga.
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La CadutaVoce dell'elenco 1
a cura di Fabio Lombardi
L'uovo umanoide Humpty Dumpty (da un muretto). King Kong (dall'Empire State Building), Adamo ed Eva (dal giardino dell'Eden), Tim Finnegan (da una scala a pioli), Fetonte (nell'Eridano), Sherlock Holmes (dalle cascate del Reichenbach), il professor Rath (nell'abiezione morale e nell'avvilimento): anche noi, come loro, siamo in caduta libera. Tredici artisti ci raccontano verso che cosa stiamo precipitando. Meglio saperlo con un po' di anticipo, per essere pronti allo schianto, dato che – come dice il protagonista del film L'odio di Mathieu Kassovitz – il problema non è la caduta, ma l'atterraggio.
Collettivo:
Vittorio D'Augusta - Maurizio Battaglia - Leonardo Blanco - Lukas Brunnen - Maria Pia Campagna - Dario Campana - Kiril Cholakov - Olivia Oss - Jaanika Peerna - Massimo Pulini - Angela Rapio - Graziano Vitta - Nadja Galli Zugaro
con il contributo creativo di Errante Parrino e Adem B | collaborazione musciale Marco Gemmoni | videoinstallazione di D&L | perfomance di Claudio Gasparotto | lettura di Adele Masciello
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Al13 - Nicola CucchiaroVoce dell'elenco 3
Nuove vie per la scultura contemporanea, sono quelle che da tempo Nicola Cucchiaro va percorrendo con costante, meticolosa fedeltà agli strumenti e alla prassi di un “fare” che ha radici antiche coniugando for- me e linguaggi attuali.
Il titolo della mostra è “AL 13”, è il nome chimico dell’alluminio, il suo simbolo è AL e 13 è il numero atomico e si riferisce alla materia metallica luminosa e rifrangente con cui le sculture, pezzi unici, sono state fuse. Le sculture, quasi degli stiacciati (visto l’esiguo spessore), si muovono nello spazio in un labirinto di forme dilatate, deformate, esse.
Cucchiaro ha inventato un abbecedario transgenetico, in un rinnovamento del fantastico come metodo per la rappresentazione della realtà. Quella in divenire, quella passata, utilizzando le connessioni di diversi campi disciplinari, mettendo in luce le pulsioni verso una nuova umanità che è andata oltre il post moder- no pur inglobandolo.
I disegni sono una confessione creativa ma anche la forma maieutica di un “agire” del pensiero, dove il segno e gli altri elementi compositivi vengono ra nati e disciplinati in grandi fogli: hanno per soggetto re- sidui antropomor di un’umanità dolente e mutante, corpi deformati e resi nudi e cavi dalla manipolazione perpetrata dall’artista.
collaborations

DALL’UNIONE DI TRE REALTÀ CULTURALI, FULGOR OFF, PRIMO PIANO E RIMINI JAZZ CLUB, È NATO IL NUOVO SPAZIO DEDICATO AL CINEMA, ALLA MUSICA, ALLA LETTERATURA E ALLE MOSTRE D'ARTE. AL PRIMO PIANO ART GALLERY CONTINUANO INCONTRI DEDICATI AL CONNUBIO TRA CINEMA, ARTE, LETTERATURA E MUSICA.
IL LAVORO DI MOVIMENTO CENTRALE NASCE COME NATURALE PROSECUZIONE DEL PERCORSO DI RICERCA SUL MOVIMENTO E SULL’IMPROVVISAZIONE. QUESTO PROCESSO TROVA FORMA IN UNO STUDIO-PERFORMANCE, UN’AZIONE CREATIVA INDIVIDUALE E COLLETTIVA CHE SI ARRICCHISCE DEL CONTRIBUTO DI ARTISTI VISIVI E MUSICISTI.
LA RICERCA SI FONDA SULL’ESIGENZA SEMPRE PIÙ URGENTE DI RISTABILIRE UN EQUILIBRIO TRA CORPO E MENTE, TRA DIMENSIONE FISICA E PSICHICA, TRA VITA E AMBIENTE. L’OBIETTIVO È APPROFONDIRE LA PERCEZIONE E LA COMPRENSIONE DEL CORPO, STIMOLANDO LO SPETTATORE A INSTAURARE UNA NUOVA RELAZIONE CON SÉ STESSO E CON IL CONTESTO CHE LO CIRCONDA.
ATTRAVERSO IL LAVORO DEL COLLETTIVO MC, LA COMUNICAZIONE ARTISTICA SI APRE ALLA CITTÀ DI RIMINI GRAZIE A FLASH MOB, PERFORMANCE E AZIONI COREOGRAFICHE REALIZZATE IN COLLABORAZIONE CON GALLERIA PRIMO PIANO, AUGEO ART SPACE, IL COMUNE DI RIMINI E LE ASSOCIAZIONI DEL TERRITORIO.

CAST ORO TEATRO È UN'ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE DI RIMINI CHE GESTISCE UNO SPAZIO TEATRALE NEL QUALE SI ORGANIZZANO CORSI DI TEATRO E WORKSHOP, HA UN PALINSESTO COMPOSTO DA: UNA RASSEGNA TEATRALE DI DRAMMATURGIA CONTEMPORANEA, UNA RASSEGNA TEATRALE PER BAMBINI E UNA RASSEGNA MUSICALE. COLLABORA CON LA GALLERIA UTILIZZANDO LO SPAZIO ESPOSITIVO COME UN PALCO TEATRALE.

MACIANO CONVIVIUM È UNA RASSEGNA MUSICALE ESTIVA PATROCINATA DAL COMUNE DI PENNABILLI E DI RIMINI. SONO TANTI GLI APPUNTAMENTI MUSICALI E ARTISTICI CHE PORTANO L’ARTE NEL BORGO DI MACIANO NEL SUGGESTIVO CONTESTO DEL CONVENTO DI SANTA MARIA DELL'OLIVA: ESIBIZIONI DI ARTISTI NAZIONALI ED INTERNAZIONALI, CREANDO OCCASIONI DI ASCOLTO INTIME E MEMORABILI NELLA SFERA RELIGIOSA DEI MONACI DEL LUOGO. OGNI ANNO, LA GALLERIA PRIMO PIANO SELEZIONA ARTISTI PER ESPORRE LE LORO OPERE NEGLI SPAZIO DEL CONVENTO, CREANDO UN'OCCASIONE UNICA TRA ARTE VISIVA E MUSICA.

LA BIENNALE DEL DISEGNO DISPIEGA OGNI ANNO, NEI LUOGHI PRINCIPALI DELLA CITTÀ DI RIMINI, UN VASTO PERCORSO NELLE IMMAGINI, UN VERO E PROPRIO VIAGGIO NEL VIAGGIO. UN TRACCIATO DI STUDIO E DI PIACERE CHE RILEVA TUTTA LA VOCAZIONE D'ACCOGLIENZA DELLA CITTÀ DI RIMINI, CHE DA APPRODO BALNEARE HA SEMPRE CERCATO IN SÉ IL SENSO DI UNA TRASFORMAZIONE, DI UN VIAGGIO NELL'IMMAGINAZIONE. LA GALLERIA HA PARTECIPATO AD ALCUNE EDIZIONI DEL PROGETTO DELLA CITTÀ.